Imposte ridotte per le imprese che ricostruiscono case antisismiche e in classe energetica A o B
Le imprese di costruzione o di ristrutturazione immobiliare che acquistano interi fabbricati per demolirli, ricostruirli e rivenderli entro i successivi 10 anni, pagano l’imposta di registro e le imposte ipotecaria e catastale nella misura fissa di euro 200 ciascuna. Lo prevede l’articolo 7 ‘Incentivi per la valorizzazione edilizia’ del decreto Crescita (DL 34/2019) appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale. La ricostruzione deve essere conforme alla normativa antisismica, deve consentire il conseguimento della classe energetica A o B e può essere realizzata anche con variazione volumetrica rispetto al fabbricato preesistente, ove consentita dalle vigenti norme urbanistiche. Nel caso in cui le suddette condizioni non vengano rispettate, le imposte di registro, ipotecaria e catastale sono dovute nella misura ordinaria e ad esse si aggiungono una sanzione del 30% delle stesse imposte e gli interessi di moraa decorrere dall’acquisto dell’immobile. Secondo la legislazione vigente, l’imposta di registro è pari al 9% del valore dell’immobile, e si aggiunge alle imposte ipotecarie e catastali che complessivamente ammontano a 100 euro; con il decreto Crescita la tassazione si riduce a 600 euro complessivi. La novità è, dunque, interessante ma è una misura a tempo: il DL prevede che l’agevolazione sia valida fino al 31 dicembre 2021. Valorizzazione edilizia, la ratio dell’incentivo
La norma - si legge nella relazione illustrativa al DL - intende “incentivare la permuta tra vecchi edifici e immobili con caratteristiche energetiche e sismiche completamente rinnovate” al fine di “avviare un reale processo di rigenerazione urbana” e “innescare un circolo virtuoso di scambi immobiliari diretti a prodotti sempre più innovativi e performanti”. Dunque, “allo scopo di rendere economicamente sostenibile le operazioni di scambio del vecchio con il nuovo fabbricato e una effettiva rigenerazione del territorio che passa solo con gli interventi di sostituzione edilizia” il decreto Crescita garantisce “un regime di tassazione agevolata all’impresa che si rendesse disponibile ad acquistare, anche in permuta, interi stabili condominiali”, migliorandone le caratteristiche energetiche e strutturali, e a “reimmetterli sul mercato”. Sismabonus per l’acquisto di case ricostruite anche in zona 2 e 3
Questo incentivo si affianca al potenziamento del sismabonus per l’acquisto di case antisismiche, previsto dallo stesso decreto Crescita: chi compra una unità immobiliare in un edificio demolito e ricostruito anche nelle zone sismiche 2 o 3 (non solo in zona 1) ha diritto alla detrazione del 75% del prezzo se la ricostruzione ha determinato il passaggio a una classe di rischio inferiore, o dell’85% se si è passati a due classi di rischio inferiore. Rigenerazione urbana, le misure dello Sblocca Cantieri
Punta alla rigenerazione urbana anche la misura del decreto Sblocca Cantieri che consente gli interventi di demolizione e ricostruzione nel rispetto delle distanze legittimamente preesistenti e della coincidenza dell’area di sedime e del volume dell’edificio ricostruito con quello demolito, nei limiti dell’altezza massima di quest’ultimo.
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