Nastri, tessuti e lamine in fibre speciali per il rinforzo del calcestruzzo e per l'adeguamento delle strutture
I sistemi di rinforzo FRP, generalmente realizzati mediante l’impiego di fibre lunghe e continue di vetro, carbonio o arammide, ed immerse in una matrice polimerica termoindurente, sono tra i materiali più utilizzati per gli interventi di miglioramento strutturale degli edifici esistenti grazie ai numerosi vantaggi che assicurano, come l’elevata leggerezza abbinata alla resistenza meccanica.
Gli FRP possono essere di due tipi: - Sistemi preformati (precured systems), costituiti principalmente da elementi a forma di lastre sottili (lamine o nastri) preparati in stabilimento mediante pultrusione, o altri processi produttivi di comprovata validità tecnologica, e successivamente incollati in cantiere alla membratura da rinforzare con collanti forniti dallo stesso Produttore; - Sistemi impregnati in situ (ad esempio wet lay-up systems), costituiti da fogli o tessuti di fibre uni o multi-direzionali, impregnati direttamente in cantiere con resina polimerica, che può fungere anche da adesivo al substrato interessato dall’intervento di rinforzo. Le fibre utilizzate per la produzione di FRP devono avere alta resistenza meccanica o elevato modulo elastico, a seconda della problematica da affrontare. Le più comuni sono: il carbonio, il vetro e l’aramide; meno usate sono le fibre di boro e quelle ceramiche. Gli FRP si utilizzano soprattutto nel rinforzo strutturale, in particolare nel ripristino di strutture ammalorate o nei lavori di adeguamento sismico di edifici.
Tra i tessuti unidirezionali in fibra di carbonio c’è MasterBrace FIB 300/50 CFH di BASF Construction Chemicals, utilizzato come materiale di rinforzo a flessione, taglio e per confinamento di strutture su tutti i supporti con un elevato modulo elastico grazie alla grande leggerezza e maneggiabilità.
Un altro esempio è MAPEWRAP C UNI-AX - UNI-AX HM di MAPEI, tessuto unidirezionale in fibre di carbonio caratterizzato, rispettivamente, da elevato (230.000 N/mm²) ed elevatissimo (390.000 N/mm²) modulo elastico, oltre a possedere alte resistenze meccaniche a trazione. I tessuti sono idonei per la riparazione di elementi in cemento armato danneggiati da azioni fisico-meccaniche, per il confinamento a pressoflessione di elementi in calcestruzzo e per l’adeguamento sismico di strutture poste in zone a rischio.
Se si vuole optare per le lamine c’è KIMITECH PLATE di Kimia, una lamina in fibra di carbonio preimpregnata con resina epossidica, prodotta per pultrusione in diverse larghezze; è specifica per realizzare consolidamenti strutturali di opere in c.a., c.a. precompresso, legno, muratura ed acciaio. Risulta particolarmente adatta per il placcaggio di elementi prevalentemente inflessi e per la legatura di sistemi in muratura.
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