Realizzate nell’antichità, contemporanee e plasmate nella roccia, il mistero dell’Egitto ispira ancora
Sacre e imponenti. Se nell’immaginario collettivo le piramidi sono un’icona dell’Egitto, la particolarità delle loro forme ha affascinato i progettisti, che hanno riproposto le loro forme anche in Italia. Vediamo qualche esempio: È il sepolcro di Caio Cestio, uomo politico romano, da cui prende il nome, che l’aveva fatta realizzare in marmo di Carrara. Faceva parte di una serie di piramidi presenti a Roma nel I secolo a.C., quando, dopo la conquista dell’Egitto, si diffuse la moda dell’edilizia funeraria in stile egizio. Successivamente è stata inglobata nella cinta muraria costruita dall’imperatore Aureliano.
Ghiacciaia delle cascine, Firenze
Chiamata anche ghiacciaia a piramide, è stata costruita alla fine del Settecento, su progetto di Giuseppe Manetti. È dotata di una serie di nicchie interne per la conservazione dei cibi.
Discoteca Cocoricò, Riccione
Gestita, neanche a dirlo, dalla società Piramide Srl, questa discoteca è attiva dal 1989. La piramide è la sala principale, cui se ne aggiungono altre quattro
Wayland
Ancora non esiste e non si sa dove sorgerà, ma è tutto italiano il genio che c’è dietro il progetto di questo resort di lusso pensato dall’architetto Pierpaolo Lazzarini per galleggiare sull’acqua.
Piramidi della Campania
Non sono vere e proprie piramidi, ma colline naturali o plasmate dall’uomo. Una vicenda che richiama quella della bosniaca Visoko. I geologi sostengono che si tratti di formazioni naturali. Il fatto che siano quattro Sant’Agata dei Goti, Montesarchio e Moiano (Benevento) e Caiazzo (Caserta), con la stessa struttura e disposte a “cintura di Orione”, cioè lo stesso schema delle piramidi egiziane crea qualche dubbio tra gli studiosi e un alone di mistero.
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