Eliminare la ritenuta d’acconto sui bonifici bancari per le spese che accedono ai bonus edilizi per la ristrutturazione e il risparmio energetico poiché con l’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica non sussiste più alcun rischio di frodi. È la richiesta che l’Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche dell'Involucro e dei serramenti (Unicmi) ha inviato all’On. Massimo Bitonci, Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Economia e delle Finanze, sottolineando come questa problematica danneggi migliaia di PMI italiane. Detrazioni fiscali, Unicmi: la ‘storia’ della ritenuta d’acconto
Nella lettera Unicmi ha ricordato come il DL 78/2010 fu il primo riferimento normativo a introdurre la ritenuta sui bonifici bancari per le spese che accedono ai bonus edilizi per la casa; nel tempo la norma è stata modificata più volte fino alla Legge di Stabilità 2015 che ha portato la ritenuta d’acconto a carico degli operatori all’8%. Il provvedimento, che obbliga gli operatori (fra i quali migliaia di costruttori di serramenti) a versare una ritenuta d’acconto dell’8%, fu giustificato dal Legislatore con la necessità di introdurre un controllo preventivo per scongiurare eventuali truffe all’Erario da parte di contribuenti infedeli. Tuttavia, Unicmi sottolinea che dal 1° gennaio 2019, con l’obbligo di fatturazione elettronica, si eliminano possibili effetti fraudolenti da parte dei contribuenti in materia di detrazioni fiscali.Di conseguenza, l’Unione dei serramentisti si sarebbe aspettata una contestuale eliminazione dell’obbligo di versamento della ritenuta d’acconto visto che non rappresenta più un deterrente anti-frode. Ritenuta d’acconto per i lavori agevolati e imprese straniere
Unicmi ha anche posto all’attenzione del Sottosegretario Bitonci la grave disparità presente sul mercato determinata dalla ritenuta d’acconto: solo gli operatori italiani, infatti, sono tenuti al versamento della ritenuta mentre gli operatori stranieri (non in possesso di personalità giuridica e fiscale in Italia, né di una banca italiana di appoggio) che operano sul nostro mercato possono eludere questo obbligo. Secondo Unicmi ciò rappresenta una vera e propria distorsione nel mercatoin un momento di gravissima crisi del settore, crisi in parte mitigata dai “bonus per l’edilizia” che rappresentano una quota media di oltre il 40% del fatturato dei costruttori italiani di serramenti. Per i Serramentisti è doverosa l’equiparazione dei doveri fiscali di tutti i soggetti, indipendentemente dalla loro nazionalità e dalla presenza di una banca italiana di appoggio, oppure all’esclusione dell’accesso alle detrazioni di quei prodotti commercializzati da soggetti che eludono i doveri fiscali a carico delle imprese italiane.
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