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Costruire in zona sismica [24/01/2019]

Riordinare la normativa sui lavori in zona sismica spiegando quali sono gli interventi in grado di mettere a rischio la pubblica incolumità. È l’obiettivo con cui le Commissioni Lavori Pubblici e Affari Costituzionali hanno approvato martedì notte un emendamento al ddl “Semplificazioni” proposto da un gruppo di senatori appartenenti al gruppo Lega.L’emendamento introduce un articolo sugli interventi nelle zone dichiarate sismiche, all’interno del Testo Unico dell’edilizia (Dpr 380/2001).
 Gli interventi in zona sismica

L’emendamento classifica le tipologie di intervento distinguendole in:
- interventi rilevanti nei riguardi della pubblica incolumità che consistono in
i) interventi di adeguamento o miglioramento sismico di costruzioni esistenti nelle località sismiche ad alta sismicità (Zona 1 e Zona 2);
ii) nuove costruzioni che si discostino dalle usuali tipologie o che per la loro particolare complessità strutturale richiedano più articolate calcolazioni e verifiche;
iii) interventi relativi ed edifici di interesse strategico e alle opere infrastrutturali la cui funzionalità durante gli eventi sismici assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile, nonché relativi agli edifici e alle opere infrastrutturali che possono assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un loro eventuale collasso;
 - interventi di "minore rilevanza" nei riguardi della pubblica incolumità:
i) interventi di adeguamento o miglioramento sismico dì costruzioni esistenti nelle località sismiche a media (Zona 3) e bassa sismicità (Zona 4);
ii) riparazioni e interventi locali sulle costruzioni esistenti;
iii) nuove costruzioni che non rientrano nella fattispecie di cui al punto a. ii);
 - interventi "privi di rilevanza" nei riguardi della pubblica incolumità.
La classificazione, si legge nell’emendamento, è finalizzata all’applicazione degli articoli 52 (Tipo di strutture e norme tecniche) e 83 (Opere disciplinate e grado di sismicità) del Testo Unico. Le norme prevedono che le costruzioni “la cui sicurezza possa comunque interessare la pubblica incolumità” da realizzarsi nelle zone a rischio sismico elevato, devono seguire le NTC 2018. Se, da una parte, è ben nota la classificazione delle zone a rischio sismico, dall’altra non è mai stato spiegato nel dettaglio quali sono gli interventi che possono incidere sulla pubblica incolumità. 
Saranno delle linee guida del Ministero delle Infrastrutture a individuare, dal punto di vista strutturale, gli interventi e le varianti di carattere non sostanziale per i quali non è richiesto il preavviso allo Sportello Unico per le costruzioni in zona sismica. Nel frattempo, le Regioni potranno adottare degli elenchi, che dovranno in seguito essere adeguati alle linee guida.
 

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