Realizzare una sopraelevazione non è sempre possibile. Oltre al rispetto delle norme urbanistiche sulle distanze minime e le altezze massime consentite, è fondamentale assicurare la sicurezza antisismica. Non sono invece importanti i materiali utilizzati. Questo, in sintesi, il giudizio espresso dalla Corte di Cassazione con la sentenza 121/2019. Sopraelevazione e normativa antisismicaSecondo la Cassazione, per la corretta applicazione della normativa antisismica, non si può edificare innestando il proprio muro in aderenza a quello di una costruzione preesistente. Le due costruzioni devono rimanere separate da un giunto tecnico o da un altro accorgimento per ridurre la rigidità delle strutture e rendere flessibili le due unità in caso di terremoto. Non è importante, hanno sottolineato i giudici, la tecnica costruttivautilizzata. Quello che rileva è che l’aggancio del nuovo manufatto al muro del preesistente edificio attenui la resistenza sismica creata dall’intervento di sopraelevazione in aderenza, che ha provocato un aumento della rigidità dell’intera struttura. Sopraelevazione sì, quindi, ma a condizione di utilizzare i dovuti agganci agli edifici confinanti.
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